sabato 28 luglio 2012

lunedì 23 luglio 2012

PMI: evasione fiscale o spirito di sopravvivenza?



E' notizia di questi giorni che la pressione fiscale sulle partite IVA è arrivata al 55% senza contare tutte le tasse occulte che gravano sull'imprenditoria, che portano la pressione fiscale al 68,6%  


La burocrazia costa alle piccole e medie imprese italiane 26,5 miliardi di euro, ossia 6.000 euro su ciascuna PMI (aziende con meno di 250 dipendenti). Questa "tassa occulta" è aumentata di 3,4 miliardi di euro (+14,7%) rispetto ad un anno fa. Questi dati sono il risultato dell'analisi della burocrazia italiana da parte dell'Ufficio Studi della CGIA di Mestre


Per attuare delle semplificazioni nella burocrazia italiana è nato anche un nuovo Ministero (con un ovvio peso economico sul bilancio dello stato) che evidentemente non è riuscito a svolgere un buon lavoro visto che nonostante le semplificazioni adottate in questi ultimi anni, l’inefficienza del sistema pubblico italiano continua a penalizzare le imprese attraverso un spaventoso aumento dei costi. 


Ma ecco la classifica delle tasse occulte:

  1. La previdenza costa alle PMI complessivamente 9,9 miliardi all’anno (la tenuta dei libri paga, le comunicazioni legate alle assunzioni o alle cessazioni di lavoro, le denunce mensili dei dati retributivi e contributivi, l’ammontare delle retribuzioni e delle autoliquidazioni);  
  2. La sicurezza nei luoghi di lavoro pesa per 4,6 miliardi di euro (valutazione dei rischi, il piano operativo di sicurezza, la formazione obbligatoria del titolare e dei dipendenti sono solo alcune delle voci di questo settore);
  3. L'area ambientale si attesta sui 3,4 miliardi di euro l’anno (le autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, la documentazione per l’impatto acustico, la tenuta dei registri dei rifiuti e le autorizzazioni per le emissioni in atmosfera); 
  4. Il costo amministrativo che le aziende devono "sopportare" per far fronte agli adempimenti in materia fiscale (dichiarazioni dei sostituti di imposta, comunicazioni periodiche ed annuali Iva, etc.) costa complessivamente 2,7 mld di euro;
  5. La privacy costa 2,6 mld;
  6. La prevenzione incendi 1,4 mld;
  7. Gli appalti 1,2 mld;
  8. La tutela del paesaggio e dei beni culturali costa solo (si fa per dire) 0,6 miliardi
"Se teniamo conto - dichiara il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi - che il carico fiscale sugli utili di una impresa italiana ha raggiunto il 68,6%, contro una media presente in Germania del 48,2%, c'è da chiedersi come facciano i nostri imprenditori a reggere ancora il confronto. Per questo bisogna dire basta ad un fisco opprimente e ad una burocrazia ottusa. Lavorare in queste condizioni costringe gli imprenditori italiani a trasformarsi quotidianamente in piccoli eroi: questo non deve più accadere". 


Ma la cosa più scandalosa è che dal 31,4% che rimane nelle casse delle PMI vanno sostenuti i costi di gestione che sono ulteriormente arricchiti di tasse, vedi il costo dei carburanti sui quali le accise incidono per il 52%, l'energia elettrica, anch'essa oppressa dalle accise, le imposte di bollo sui servizi bancari e la telefonia e chi più ne ha più ne metta.


Non ci sto a considerare evasori fiscali tutti quei piccoli imprenditori che si fanno un mazzo tanto per arrivare a fine mese e che, per sopravvivere e riuscire a dare un pasto alla propria famiglia, omettono di pagare qualche tassa entrando di diritto nel club "nemici di Equitalia". Non riesco a ritenere loro parassiti della comunità, come raffigurato nello spot istituzionale, piuttosto proporrei l'acquisto di un bello spray antiparassitario per i nostri "cari politici italiani", questa si che mi pare una buona idea.


- Carlo Carlini -      



mercoledì 18 luglio 2012

Il Quinto Conto Energia è una cagata pazzesca!!!


Mi son permesso di rubare le parole che il mitico Fantozzi utilizzò per descrivere "La Corazzata Potemkin" per descrivere il Quinto Conto Energia, il massimo che potesse uscire da quei cervelloni dei nostri governatori.
Con questo nuovo conto energia, i nostri politici, non si sono accontentati di ridurre drasticamente le tariffe incentivanti ma sono riusciti a fare anche qualche finezza. 
Intanto hanno suddiviso le tariffe in "tariffa onnicomprensiva" e in "premio autoconsumo" creando tra l'altro una grandissima confusione che verrà chiarita solo all'uscita delle guide applicative che solitamente vengono pubblicate qualche mese dopo l'emanazione del decreto. Infatti bisognerà capire se il premio autoconsumo sarà realmente un premio da applicare in maggiorazione alla tariffa onnicomprensiva o se, come gira voce che sia in realtà, le 2 tariffe vengano applicate in maniera separata, l'onnicomprensiva per l'energia ceduta in rete e il premio autoconsumo solo per l'energia autoconsumata. A questo punto bisognerebbe riuscire ad entrare dentro le testoline di chi ha ideato il decreto per capire il motivo per il quale lo chiamino premio che in italiano (ma evidentemente non in politichese) identifica un "riconoscimento aggiuntivo per una determinata attività o opera". Aggiuntivo a che cosa?
Ma non basta!!!
Quando han deciso di fare una genialata si sono messi proprio d'impegno e così hanno abolito lo scambio sul posto che, visto il continuo aumento del costo dell'energia, rappresentava il vero vantaggio nell'installazione di un impianto fotovoltaico. Ma adesso questi han deciso che l'energia prodotta dal proprio impianto dovrà essere ceduta in rete senza poterne più usufruire. Ma secondo voi chi utilizzerà tutta l'energia prodotta in eccesso dagli impianti che verranno installati? Non andrà mica all'Enel direte voi! Non lo so, ma la mia paura è proprio quella!
Ma il massimo è la previsione della durata di questo nuovo conto energia, che rischia di battere qualsiasi record e durare ancor meno del 3° conto energia che durò solo 5 mesi. Proprio oggi infatti il Sole 24 Ore analizza la situazione e visto che in meno di una settimana sono stati già bruciati 100 milioni di euro di incentivi dei 700 milioni previsti, il quinto conto energia pare essere nato moribondo e destinato ad esaurirsi ancor prima di entrare in vigore o comunque di dover durare solo poche settimane, molto meno dei 5 semestri previsti in decreto
Questa è la dimostrazione che l'energia solare funziona, che l'italiano ha capito la convenienza di installare un impianto fotovoltaico e che ormai anche in Italia c'è la consapevolezza della reale efficienza e convenienza delle energie rinnovabili, la consapevolezza che sta nella testa degli italiani "normali" ma evidentemente non in quella dei nostri "politici" che invece preferirebbero una bella centrale nucleare.
A questo punto mi preme citare nuovamente il mitico Fantozzi e definire il Quinto Conto Energia come la Corazzata Potemkin... UNA CAGATA PAZZESCA!


- Carlo Carlini -

martedì 3 luglio 2012

Lo strano destino della bolletta elettrica.



La bolletta elettrica risulta essere sempre più pesante per le tasche degli italiani sia a causa dell'enormità di tasse che siamo costretti a pagare e sia a causa di un mercato al quanto strano. 


Eh si, perchè nonostante la produzione di energia da fonti rinnovabili sia in continua crescita facendo diminuire il costo al kWh stabilito dal GME nelle ore di produttività degli impianti e nonostante la diminuzione del costo del petrolio, necessario anch'esso per la produzione di energia, il costo del kWh in bolletta non accenna a diminuire.

1,478 € è il costo ad oggi di un litro di Diesel nei self service a Cagliari, e pensare che solo 2 mesi fa il prezzo aveva raggiunto 1,70 € nei self service, arrivando quasi a 2 € nel servito. Quando a marzo si parlava del costo del barile in discesa e si diceva che gli automobilisti avrebbero goduto dei vantaggi dopo circa 3 mesi, io ero scetticissimo, e invece pian pianino il costo è calato e ad oggi abbiamo recuperato più di 20 centesimi al litro, sicuramente meno della diminuzione del costo del barile ma pur sempre qualcosina in più per le nostre tasche.

La domanda a questo punto sorge spontanea, come mai non è accaduto la stessa cosa con l'energia elettrica?

In italia esiste il mercato libero dell'energia elettrica del quale fanno parte Sorgenia, Eni, Edison, Enel Energia e tante altre, che solitamente offrono dei contratti con dei prezzi fissi per periodi abbastanza lunghi, e il servizio di maggior tutela, rappresentato da Enel Distribuzione, che invece applica in fattura il costo del kWh stabilito dal GME.

Partiamo con il dire che Enel, nonostante le fantastiche pubblicità emozionanti a sfondo ecologico, è quella che tra tutte produce meno energia da fonti rinnovabili, per cui sicuramente le pale eoliche e gli impianti fotovoltaici che si vedono nella pubblicità sono sicuramente delle aziende concorrenti. Proseguiamo domandandoci che significa "servizio di maggior tutela" se spesso Enel è più cara delle altre compagnie. Detto ciò torniamo  a ciò che ho scritto in partenza e riflettiamo sul motivo per il quale il costo dell'energia elettrica grava sempre di più sulle tasche degli italiani nonostante la diminuzione dei costi delle materie prime, proprio strano che anche l'energia elettrica, come nel caso dei carburanti, qualche volta non subisca delle diminuzioni al posto dei soliti rincari, sarà che se il carburante aumenta troppo si può tenere ferma la macchina mentre nel caso dell'energia è quasi impossibile vivere al buio?


- Carlo Carlini -