E' notizia di questi giorni che la pressione fiscale sulle partite IVA è arrivata al 55% senza contare tutte le tasse occulte che gravano sull'imprenditoria, che portano la pressione fiscale al 68,6%
La burocrazia costa alle piccole e medie imprese italiane 26,5 miliardi di euro, ossia 6.000 euro su ciascuna PMI (aziende con meno di 250 dipendenti). Questa "tassa occulta" è aumentata di 3,4 miliardi di euro (+14,7%) rispetto ad un anno fa. Questi dati sono il risultato dell'analisi della burocrazia italiana da parte dell'Ufficio Studi della CGIA di Mestre.
Per attuare delle semplificazioni nella burocrazia italiana è nato anche un nuovo Ministero (con un ovvio peso economico sul bilancio dello stato) che evidentemente non è riuscito a svolgere un buon lavoro visto che nonostante le semplificazioni adottate in questi ultimi anni, l’inefficienza del sistema pubblico italiano continua a penalizzare le imprese attraverso un spaventoso aumento dei costi.
Ma ecco la classifica delle tasse occulte:
- La previdenza costa alle PMI complessivamente 9,9 miliardi all’anno (la tenuta dei libri paga, le comunicazioni legate alle assunzioni o alle cessazioni di lavoro, le denunce mensili dei dati retributivi e contributivi, l’ammontare delle retribuzioni e delle autoliquidazioni);
- La sicurezza nei luoghi di lavoro pesa per 4,6 miliardi di euro (valutazione dei rischi, il piano operativo di sicurezza, la formazione obbligatoria del titolare e dei dipendenti sono solo alcune delle voci di questo settore);
- L'area ambientale si attesta sui 3,4 miliardi di euro l’anno (le autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, la documentazione per l’impatto acustico, la tenuta dei registri dei rifiuti e le autorizzazioni per le emissioni in atmosfera);
- Il costo amministrativo che le aziende devono "sopportare" per far fronte agli adempimenti in materia fiscale (dichiarazioni dei sostituti di imposta, comunicazioni periodiche ed annuali Iva, etc.) costa complessivamente 2,7 mld di euro;
- La privacy costa 2,6 mld;
- La prevenzione incendi 1,4 mld;
- Gli appalti 1,2 mld;
- La tutela del paesaggio e dei beni culturali costa solo (si fa per dire) 0,6 miliardi.
Ma la cosa più scandalosa è che dal 31,4% che rimane nelle casse delle PMI vanno sostenuti i costi di gestione che sono ulteriormente arricchiti di tasse, vedi il costo dei carburanti sui quali le accise incidono per il 52%, l'energia elettrica, anch'essa oppressa dalle accise, le imposte di bollo sui servizi bancari e la telefonia e chi più ne ha più ne metta.
Non ci sto a considerare evasori fiscali tutti quei piccoli imprenditori che si fanno un mazzo tanto per arrivare a fine mese e che, per sopravvivere e riuscire a dare un pasto alla propria famiglia, omettono di pagare qualche tassa entrando di diritto nel club "nemici di Equitalia". Non riesco a ritenere loro parassiti della comunità, come raffigurato nello spot istituzionale, piuttosto proporrei l'acquisto di un bello spray antiparassitario per i nostri "cari politici italiani", questa si che mi pare una buona idea.
- Carlo Carlini -

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